Incidente al simil Dorsia

Tornate al racconto dell'incidente (post precedente) e fatelo vivere a uno dei personaggi che avete in mente: in che modo quell'esperienza incide su di lui e contribuisce a dargli profondità?
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Per il nostro primo appuntamento, avevo portato Eleonora in un ristorante abbastanza alla moda. Non era il Dorsia di Ellisiana memoria, un ristorante per cui uccidere, ma era comunque una cosa abbastanza in al momento. Eleonora era chiaramente una di quelle false-sante-molto-troie alle quali piacciono questo genere di cose. E io volevo scoparmela. Per cui, se bisognava portarla all'equivalente del Dorsia e lasciarci giù un paio di centinaia di Euri, beh l'avremmo fatto, non c'erano problemi.

In realtà i problemi ci furono quasi subito. Come antipasto Eleonora ordino' un carpaccio con olio al tartufo, scaglie di parmigiano e rughetta. E fu la fine prima ancora di cominciare.

Perche' io odio il carpaccio.
Odio le scaglie di parmigiano.
Odio la rughetta.
Dal giorno, parecchi anni fa, in cui rischiai di morire.

Era il 21 luglio del 2001, un giorno di festa nazionale. Non ho idea di cosa cazzo stessero festeggiando nel paese di merda nel quale ero. Ero in ufficio comunque, perché cosi' avrei avuto modo di recuperare il giorno di vacanza qualche settimana più tardi (avevo in programma di portare la mia segretaria in Sicilia e scopermela fino a non poterne piu'). Con i pochi colleghi in ufficio cercavamo un ristorante dove mangiare. Molti dei ristoranti della zona erano chiusi, e ci mettemmo un po' prima di trovarne uno che fosse aperto.

Presi un carpaccio con olio al tartufo, scaglie di parmigiano e rughetta. Mangiandolo, cominciai a sentirmi male. Un dolore allo stomaco. Strano, diverso dal solito.

Tornai a casa, e non uscii. Era un venerdi'. Per restare leggero e cercare di farmi passare il dolore, mangiai molto poco. Mi ricordo bene che mangiai solo un paio di fette di prosciutto. Andai a letto con ancora un po' di dolore. Ero sicuro che sarebbe passato, ma la mattina dopo mi alzai con lo stesso dolore, forse un po' piu' forte.

- Che cosa ne pensi, Marco, dovremmo prendere i ravioli al tartufo? Li hai mai presi qui?

Decisi di andare da un farmacista (era sabato, gli ambulatori dei dottori erano chiusi, e la città era vuota. Molti dei miei amici erano partiti per un lungo weekend, sfruttando il giorno di vacanza). Spiegai al farmacista il tipo di dolre che avevo. Mi fece fare un paio di esercizi: riuscivo a piegare la gamba? Si'. Riuscivo a flettermi sulle ginocchia? Si'. Bene, non era appendicite, non era niente. Buscopan e via.

- Sono molto indecisa...non vorrei focalizzarmi troppo sul tartufo, in fondo...anche le orecchiette alla scamorza sembrano buonissime...

La domenica mattina il dolore si era fatto molto piu' insistente. Chiamai una guardia medica. Si chiamava Mustafà, ed era turco. Arrivo', mi tasto', mi prese l'equivalente di adesso di 35 Euri, e se ne ando'. Dicendomi che non avevo niente. Stessi tranquillo. Fottuto turco. Mi voleva ammazzare. E io che li ho sempre difesi contro quei coglioni dei greci...

- No, ci ho ripensato...la scamorza no...ci mettono sicuramente l'aglio...e non vorrei, sai...

Tre ore dopo, con un dolore sempre piu' forte, e non fidandomi assolutamente di Mustafà, chiamai Bruno e gli chiesi di portarmi in ospedale. Non sapevo neanche dove fossero gli ospedali, e neanche Bruno, cazzo. Ne conoscevamo solo uno, che scoprii poi essere una clinica privata. E lo scoprii con mio grande disappunto. Arrivai, mi tastarono, e m'intubarono subito. Dicendomi che ero in peritonite grave.

Mi operarono d'urgenza. Ricordo che mi dissero che ero stato molto fortunato, perché non c'erano dottori in quel fine settimana. Per fortuna una chirurga, la dottoressa Chantal, aveva annullato le vacanze. Me la sarei scopata volentieri Chantal, in una situazione diversa. Un po' passata, ma sicuramente una gran pantera da letto. Di quelle da contorsioni.

Sopravvissi, ovviamente. Ma mi dissero che me l'ero vista brutta.

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Allora, Marco, che prendi?

- Gli spagetti all'aglione per me, risposi con un sorriso stronzo che lei non conosceva ancora.
Me la sarei scopata comunque, la cara Eleonora. E il mio alito all'aglio sarebbe bastato per punirla per avermi fatto ricordare quel giorno di merda.

Stronza.

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