L'incidente raccontato ad un amico

Pensa ad un episodio della tua vita che abbia a che fare con un incidente. Limitati a raccontare l'accaduto, senza abbellimento o analisi. Raccontate l'incidente come se parlaste ad un amico. 

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Era il 21 luglio del 2001, un giorno di festa nazionale (non chiedermi cosa festeggino, perché non lo ricordo mai). Ero andato in ufficio comunque, perché cosi' avrei avuto modo di recuperare il giorno di vacanza qualche settimana più tardi. Molti dei ristoranti della zona erano chiusi, e ci mettemmo un po' prima di trovare un ristorante che fosse aperto. Presi un carciofo al vapore, me lo ricordo ancora, sia perché era la prima volta che lo prendevo in vita mia, sia perché cominciai di li' a poco a sentire un dolore allo stomaco. Strano, diverso dal solito. 

Tornai a casa, e non uscii. Era un venerdi'. Per restare leggero e cercare di farmi passare il dolore, mangiai molto poco. Mi ricordo bene che mangiai solo un paio di fette di prosciutto. Andai a letto con ancora un po' di dolore. Ero sicuro che sarebbe passato, ma la mattina dopo mi alzai con lo stesso dolore, forse un po' piu' forte. 

Decisi di andare da un farmacista (era sabato, gli ambulatori dei dottori erano chiusi, e la città era vuota. Molti dei miei amici erano partiti per un lungo weekend, sfruttando il giorno di vacanza). 

Spiegai al farmacista il tipo di dolre che avevo. Mi fece fare un paio di esercizi: riuscivo a piegare la gamba? Si'. Riuscivo a flettermi sulle ginocchia? Si'. Bene, non era appendicite, non era niente. Buscopan e via. 

La domenica mattina il dolore si era fatto molto piu' insistente. Chiamai una guardia medica. Si chiamava Mustafà, ed era turco. Arrivo', mi tasto', mi prese l'equivalente di adesso di 35 Euri, e se ne ando'. Dicendomi che non avevo niente. Stessi tranquillo.  

Tre ore dopo, con un dolore sempre piu' forte, e non fidandomi assolutamente di Mustafà, chiamai un mio amico e gli chiesi di portarmi in ospedale. Non sapevo neanche dove fossero gli ospedali, e neanche il mio amico. Ne conoscevamo solo uno, che scoprii poi essere una clinica privata. Arrivai, mi tastarono, e m'intubarono subito. Dicendomi che ero in peritonite grave. 

Mi operarono d'urgenza. Ricordo che mi dissero che ero stato molto fortunato, perché non c'erano dottori in quel fine settimana (se ho capito bene, è un po' come tentare di farsi operare il 15 agosto da noi). Per fortuna una chirurga, Chantal, aveva annullato le vacanze. 

Sopravvissi, ovviamente. Ma mi dissero che me l'ero vista brutta. 

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